Pubblichiamo la testimonianza in occasione della festa per l’intitolazione del Parco Camp Grand a Davide della cara amica e prof. di Davide Eupilio, 3 Aprile 2011:
Carissimi Paola e Massimo,
ancora una volta stupore e serenità sono le caratteristiche che abbiamo colto come tratti dominanti di questa giornata dedicata a Davide, Luca, Simone.
Ne ho parlato con diverse persone, oggi, ma scrivere è diverso, perchè permette di superare le emozioni che ciascuno prova, ma soprattutto io riesco a fissare momenti di dialogo, di incontro, di riscoperta che non voglio lasciare scivolare nell’oblio.
Anche tu e Massimo date valore alla scrittura e, ai mille ringraziamenti verbali, fate seguire quelli scritti nel sito, registrando con forza straordinaria (ma ormai dovrei definirla “consueta”) i vostri pensieri, quelli dei nonni e dei tanti amici che si affiancano a voi nel credere fermamente alle idealità e ai progetti dell’Associazione.
Il “parco di Davide”, come tante altre realizzazioni vostre, ha due componenti che si ripetono, ogni volta nuove e insieme già sperimentate: l’intervento dall’Alto (Davide lo sollecita e lo ottiene!), ma anche una sinergia di forze dal basso, di tante persone che, come mi dicevi nella telefonata di venerdì scorso, superano piccoli contrasti, rivalità, per una causa comune sentita come valore di tutti e per tutti. La burocrazia segna il passo (è bello poter ancora affermarlo), si chiedono deroghe a norme che, a volte, hanno pure un senso e qualcuno non demorde, sa attendere, riprovare con tenacia e convinzione.
Il Sindaco, il Prefetto, il Parroco, le Autorità riprendono il loro vero volto, quello che dovrebbe sempre connotarli, la loro funzione umana e sociale; tanti si affiancano, pensano, agiscono, preparano, organizzano e, tassello dopo tassello, il mosaico si compone.
Ciascuno e tutti, individualità e collettività si confrontano e dalla collaborazione nascono le realizzazioni… Chi partecipa avverte, percepisce con i sensi e con l’anima che lì, in quello spazio, in quell’evento c’è un “DONO” e ne fruisce, lo valorizza con un gesto, una parola o con la sola presenza. Ripenso alle parole conclusive del dr. Martinelli, al suo sentirsi parte di un gruppo unito da affetti veri e non solo ricercatore in un ambito tanto appassionante quanto impegnativo. Il vostro sostegno non è fatto solo di fondi e della dimensione economica, già eccezionale per la portata e comunque vitale per la ricerca, ma di presenza e collaborazione, che vi richiedono un coinvolgimento emotivo e affettivo costante e sofferto… Potete davvero parlare del ”vostro dottore” e questa espressione che Paola usa indica appartenenza ideale, così come le preghiere dei nonni e degli amici che affidano il dr. Martinelli al Signore, perchè lo illumini e lo sostenga nel suo prezioso cammino di ricerca.
Tutto oggi parlava di “senso”: la gioiosa presenza dei bambini che animavano il parco di Davide con la targa appena scoperta, l’altare per la S. Messa e insieme il palco per gli interventi di chi rappresentava le Istituzioni locali, i tavoli per il pranzo, gli angoli per il divertimento di piccoli e grandi davano il senso di una festa vera, di una modalità riuscita dello stare insieme, non di una sagra o di un’esibizione fine a se stessa. Sacro e profano, si dice, oggi non mi sembravano contrapposti, ma compenetrati perchè tutto rimandava ad una dimensione di armonia, di sinergia.
Quel cielo azzurro, quel sole caldo, il verde dei germogli, i colori dei fiori parlavano di una primavera non solo meteorologica… Mi è venuto in mente ”Farò nuove tutte le cose”.
Mi fermo, ma potrei continuare a lungo; dire a voi la stima di tutti è facile e lo facciamo spesso, ma ancora più profonda è la gratitudine per la vostra testimonianza di amore concreta, quotidiana, fatta di cose grandi e di autentica semplicità, quella di chi ha saputo cogliere l’essenziale, “invisibile agli occhi”.
Un abbraccio pieno di energia e di affetto da Adriana e da Giorgio.